IL "PRIMA" E IL "DOPO" DELLA LIRA: SI STAVA MEGLIO DIECI ANNI FA?

Il passaggio dalla lira all’euro aveva fatto tutti più felici. Si pensava di poter andare a Parigi, passando per Barcellona, fino a Berlino, senza aver bisogno di arrovellarsi con il cambio ed altri imprevisti “monetari”. Ci siano adattati, ma, scherziamoci un po’, è successo “LiradiDio”.

Per esempio: se prima una pizza capricciosa costava ottomila lire, perché , con l’avvento dell’euro , costa otto euro, cioè il doppio ? Se uno stipendio medio in lire era intorno al milione e mezzo, perché con l’euro non è diventato di 1.500?
Appare così chiaro che l’Euro ci ha, ci sta travolgendo in un vortice ineluttabilmente rivolto verso il basso.

Cara, vecchia, amata Lira dove sei? Ancora oggi , si sente dire spesso “non c’ho più una Lira!” Sì, perché la Lira ci riempiva la bocca. Il Milione di ricompensa del Sig. Bonaventura, era roba da ricchi. E poi, le banconote erano grandi, corpose, opere d’arte italiana esportata in tutto il mondo. Se, come spesso accade, proviamo a ‘pensare in Lire’, come possiamo pagare un paio di scarpe da ginnastica per nostro figlio 160 euro, quando, sicuramente, 35 anni fa, i nostri genitori mai avrebbero speso , per le stesse, 309.000 lire! Prima, con 10.000 lire di benzina, ‘ ubriacavamo’ di gioia la nostra Fiat 500; oggi con 10 euro, al cambio di 19362 lire, l’auto si rifiuta di muoversi. Nel 1979 si comprava una ‘Golf’ al prezzo di 6.700.000,lire (seimilionisettecentomilalire, sentite come suona bene !), oggi, con la conversione in euro, con 3.460 euro, ci possiamo permettere solo uno scooterone usato.

Molti dicono: non si può più ‘pensare in lire’. Perché? Chi lo vieta? Il sistema. Siamo stati investiti dalla moneta unica europea. Ci sono due fonti di pensiero: Lira sì, Lira no.
Molti sostengono che, senza l’Euro, oggi saremmo al collasso, ma tanti altri, con una certa nostalgia, sono rimasti legati, attaccati, alla Lira. Possiamo considerarci un popolo di Santi, Poeti , Navigatori e… nostalgici della Lira?
Al contrario dell’ultima generazione, che dopo appena dieci anni, già inizia a sussurrare ‘non c’ho un euro’, i meno giovani esclamano: “lasciateci urlare il nostro amore per la Lira e dire….. io c’ero!”

Gabriele Di Nucci